VICTORIA ARDUINO

VICTORIA ARDUINO
Victoria Arduino nasce nei primi anni del Novecento in un periodo di grande trasformazione culturale, sociale e industriali, i cui fondamenti sono rompere con la tradizione ed esaltare il progresso.
Pier Teresio Arduino, che si guadagnava da vivere facendo l’impiegato, si fece coinvolgere da questo vento innovativo e nel 1905 realizzò la sua prima macchina per caffè espresso che chiamò Victoria, a indicare il raggiungimento del suo sogno, del suo obiettivo.
L’idea che ispira la macchina da caffè espresso nasce, infatti, prendendo spunto dal treno a vapore e dal concetto di preparare un caffè velocemente. La macchina da caffè espresso, il treno sono tutti invenzioni che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, avvicinando fra loro i continenti.
Nel 1922 sono state fatti investimenti in campo pubblicitario. Uno dei più riusciti di questi investimenti fu il celeberrimo manifesto del pittore Leonetto Cappiello in cui si vede un elegante viaggiatore che, sporto da un treno in corsa, si prepara un espresso con La Victoria Arduino, divenuta ormai la macchina per caffè espresso in assoluto. Cappiello era allora il pittore, disegnatore e cartellonista tra i più apprezzati econosciuti come realizzatore di manifesti commerciali. L’artista in quell’immagine alludeva veramente ed efficacemente alla velocità con cui il caffè veniva preparato; l’eleganza del cliente era posta a raffronto con l’eleganza della macchina entrambi indicativi del modo di vivere moderno. Lo stile del pittore livornese s’era imposto nel campo dei media di allora con tanta forza che tutti i commercianti e le ditte volevano i manifesti di Cappiello: la Victoria Arduino ne ottenne uno che ha contribuito senza dubbio al suo successo commerciale e quel manifesto costituisce oggi uno dei pezzi più importanti della storia della grafica italiana e mondiale.
1905
LA VICTORIA. LA PRIMA MACCHINA
Il giovane Pier Teresio si dovette subito render conto che il mondo dei locali pubblici e delle caffetterie stava cambiando, così come si era reso conto che le macchine in funzione negli stessi locali non erano più adeguate ai tempi, sia per concezione tecnica, sia per la loro estetica. Egli si propose pertanto di costruire una macchina di tipo nuovo, una macchina che doveva assicurare la velocità di uscita della estrazione e dare massima facilità e sicurezza d’esercizio. Aveva inoltre bene in testa che per ottenere questo occorreva rivoluzionare il cuore della macchina: la caldaia. Sfruttando l’esperienza tecnica acquisita a scuola e soprattutto quella derivantegli dalla confidenza avuta con le locomotive durante il servizio militare, che gli aveva consentito di apprendere ogni più piccolo segreto del funzionamento delle caldaie a vapore, si mise all’opera e concepì una macchina adatta allo scopo che si prefiggeva.
1910
1910
SISTEMA DI RUBINETTO DOPPIO
SISTEMA DI RUBINETTO DOPPIO
Nel 1910 Pier Teresio Arduino si dedicò al suo miglioramento ed al progetto di un nuovo apparecchio: era questa volta non più una macchina atta al solo riscaldamento del caffè già preparato in precedenza, ma una vera macchina per la preparazione istantanea della bevanda. Il nuovo apparecchio, che naturalmente sfruttava tutta l’esperienza del precedente, aveva da un lato la maniglia portafiltro con attacco rapido per la preparazione del caffè espresso e dall’altro un recipiente con filtro contenente la polvere di caffè che poteva essere compressa e spremuta, alla fine dell’infusione, a mezzo di un pistoncino a vite per cavarne tutto l’aroma. La sua nuova creazione è stata brevettata nel 1910 il numero 108873 con registrazione n. 325/15910.
Nel 1910 Pier Teresio Arduino si dedicò al suo miglioramento ed al progetto di un nuovo apparecchio: era questa volta non più una macchina atta al solo riscaldamento del caffè già preparato in precedenza, ma una vera macchina per la preparazione istantanea della bevanda. Il nuovo apparecchio, che naturalmente sfruttava tutta l’esperienza del precedente, aveva da un lato la maniglia portafiltro con attacco rapido per la preparazione del caffè espresso e dall’altro un recipiente con filtro contenente la polvere di caffè che poteva essere compressa e spremuta, alla fine dell’infusione, a mezzo di un pistoncino a vite per cavarne tutto l’aroma. La sua nuova creazione è stata brevettata nel 1910 il numero 108873 con registrazione n. 325/15910.
1920
1920
LA MACCHINA TIPO FAMIGLIA
LA MACCHINA TIPO FAMIGLIA
Fra i modelli di macchina sfornati in questo periodo dalla Victoria Arduino c’era quello denominato ‘tipo famiglia’, completamente cromato, a funzionamento elettrico, ch’era un vero gioiello di tecnica e d’estetica e che poteva preparare da una a sei tazze di caffè. La macchina era alta appena 30 cm e quando si otteneva in caldaia la pressione ottimale del vapore, aprendo il rubinetto posto alla sommità, l’acqua veniva spinta fuori attraverso la polvere di caffè.
Fra i modelli di macchina sfornati in questo periodo dalla Victoria Arduino c’era quello denominato ‘tipo famiglia’, completamente cromato, a funzionamento elettrico, ch’era un vero gioiello di tecnica e d’estetica e che poteva preparare da una a sei tazze di caffè. La macchina era alta appena 30 cm e quando si otteneva in caldaia la pressione ottimale del vapore, aprendo il rubinetto posto alla sommità, l’acqua veniva spinta fuori attraverso la polvere di caffè.
1922
1922
LA MACCHINA MURALE
LA MACCHINA MURALE
La ‘macchina murale’ era veramente originale: veniva imbullonata al muro del locale ed era alimentata con acqua che proveniva direttamente dalla tubazione dell’acquedotto mediante la spinta di una pompa a stantuffo, azionata mediante una leva manuale, che ne inviava la giusta quantità al riscaldatore, che poteva essere elettrico o a gas o d’altro tipo. Questa macchina avrà successivamente un’evoluzione tale che prevedeva a vista sul muro del bar, dietro al bancone di mescita, i soli gruppi portafiltro, con la macchina vera e propria installata dietro la parete in locale attiguo.
La ‘macchina murale’ era veramente originale: veniva imbullonata al muro del locale ed era alimentata con acqua che proveniva direttamente dalla tubazione dell’acquedotto mediante la spinta di una pompa a stantuffo, azionata mediante una leva manuale, che ne inviava la giusta quantità al riscaldatore, che poteva essere elettrico o a gas o d’altro tipo. Questa macchina avrà successivamente un’evoluzione tale che prevedeva a vista sul muro del bar, dietro al bancone di mescita, i soli gruppi portafiltro, con la macchina vera e propria installata dietro la parete in locale attiguo.
1927
1927
LA MACCHINA CON POMPA
LA MACCHINA CON POMPA
Nel 1926 la Victoria Arduino aveva presentato domanda di privativa industriale, il cui attestato venne rilasciato nel 1927, per un sistema atto ad ottenere il caffè usando non più il vapore ma l’acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione. Per dare pratica realizzazione a questo brevetto fu costruita una macchina a due gruppi, ciascuno dei quali era equipaggiato con una pompa manuale che tramite un pistone forzava il passaggio dell’acqua, fornita al gruppo a temperatura inferiore a quella d’ebollizione, attraverso il caffè.
Nel 1926 la Victoria Arduino aveva presentato domanda di privativa industriale, il cui attestato venne rilasciato nel 1927, per un sistema atto ad ottenere il caffè usando non più il vapore ma l’acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione. Per dare pratica realizzazione a questo brevetto fu costruita una macchina a due gruppi, ciascuno dei quali era equipaggiato con una pompa manuale che tramite un pistone forzava il passaggio dell’acqua, fornita al gruppo a temperatura inferiore a quella d’ebollizione, attraverso il caffè.
1946
1927
WAT SERIES.LUIGI CACCIA DOMINIONI
LA MACCHINA CON POMPA
Nel 1946 la Victoria ha collaborato con Luigi Caccia Dominioni, architetto e designer riconosciuto in tutto il mondo. Il famoso architetto si occupò del design della “serie WAT”. La macchina da caffè “serie WAT” aveva il modello “Unovat” a un gruppo, al “Supervat” e “Watt” a quattro gruppi.
Nel 1926 la Victoria Arduino aveva presentato domanda di privativa industriale, il cui attestato venne rilasciato nel 1927, per un sistema atto ad ottenere il caffè usando non più il vapore ma l’acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione. Per dare pratica realizzazione a questo brevetto fu costruita una macchina a due gruppi, ciascuno dei quali era equipaggiato con una pompa manuale che tramite un pistone forzava il passaggio dell’acqua, fornita al gruppo a temperatura inferiore a quella d’ebollizione, attraverso il caffè.
1951
1922
MOBIL BAR
LA MACCHINA MURALE
Nel 1951 Victoria Arduino fabbricò anche un carrello trasportabile, tipo chiosco, denominato ‘Carrel bar’, con la caldaia della macchina funzionante a gas in bombola, per i baristi ambulanti.
La ‘macchina murale’ era veramente originale: veniva imbullonata al muro del locale ed era alimentata con acqua che proveniva direttamente dalla tubazione dell’acquedotto mediante la spinta di una pompa a stantuffo, azionata mediante una leva manuale, che ne inviava la giusta quantità al riscaldatore, che poteva essere elettrico o a gas o d’altro tipo. Questa macchina avrà successivamente un’evoluzione tale che prevedeva a vista sul muro del bar, dietro al bancone di mescita, i soli gruppi portafiltro, con la macchina vera e propria installata dietro la parete in locale attiguo.
1953
1910
MOBIL BAR
SISTEMA DI RUBINETTO DOPPIO
Nel 1951 Victoria Arduino fabbricò anche un carrello trasportabile, tipo chiosco, denominato ‘Carrel bar’, con la caldaia della macchina funzionante a gas in bombola, per i baristi ambulanti. Questo bar mobile in poco tempo si affermò e venne a far parte del paesaggio delle fiere più importanti, e si poté vedere subito in funzione soprattutto nelle principali stazioni ferroviarie, sui marciapiedi di partenza dei treni.
Nel 1910 Pier Teresio Arduino si dedicò al suo miglioramento ed al progetto di un nuovo apparecchio: era questa volta non più una macchina atta al solo riscaldamento del caffè già preparato in precedenza, ma una vera macchina per la preparazione istantanea della bevanda. Il nuovo apparecchio, che naturalmente sfruttava tutta l’esperienza del precedente, aveva da un lato la maniglia portafiltro con attacco rapido per la preparazione del caffè espresso e dall’altro un recipiente con filtro contenente la polvere di caffè che poteva essere compressa e spremuta, alla fine dell’infusione, a mezzo di un pistoncino a vite per cavarne tutto l’aroma. La sua nuova creazione è stata brevettata nel 1910 il numero 108873 con registrazione n. 325/15910.
1968
1910
VENUS SERIES
SISTEMA DI RUBINETTO DOPPIO
Alla fine degli anni Sessanta riprende la produzione delle macchine di tipo verticale, che tanta rinomanza avevano avuto in passato, in quanto molto apprezzate per il loro fascino: fu in questa epoca che nacquero i nuovi modelli ‘Venus’ e ‘Venus family’, che sono ancora oggi in produzione con successo. La “Venus family” aveva la peculiarità di essere equipaggiata con una pompa a vibrazione.
Nel 1910 Pier Teresio Arduino si dedicò al suo miglioramento ed al progetto di un nuovo apparecchio: era questa volta non più una macchina atta al solo riscaldamento del caffè già preparato in precedenza, ma una vera macchina per la preparazione istantanea della bevanda. Il nuovo apparecchio, che naturalmente sfruttava tutta l’esperienza del precedente, aveva da un lato la maniglia portafiltro con attacco rapido per la preparazione del caffè espresso e dall’altro un recipiente con filtro contenente la polvere di caffè che poteva essere compressa e spremuta, alla fine dell’infusione, a mezzo di un pistoncino a vite per cavarne tutto l’aroma. La sua nuova creazione è stata brevettata nel 1910 il numero 108873 con registrazione n. 325/15910.
2001
1922
LA MACCHINA MURALE
IL BRAND VICTORIA ARDUINO È STATO ACQUISTATO DALLA NUOVA SIMONELLI
Alla fine del 2001 Michele Mercandelli, il proprietario dell'azienda, cedette il marchio Victoria Arduino alla Nuova Simonelli. L’acquisizione ebbe luogo anche a seguito di una collaborazione pluriennale tra le due aziende, che rappresentò la prima garanzia del proseguo di un progetto, iniziato da Pier Teresio Arduino nei primi del ‘900, che non riguardava solo la vendita di macchine per espresso, ma implicava un’ottica più ampia: dall’accettazione di alcune teorie filosofiche e letterarie fino alla diffusione di specifici valori culturali.
La ‘macchina murale’ era veramente originale: veniva imbullonata al muro del locale ed era alimentata con acqua che proveniva direttamente dalla tubazione dell’acquedotto mediante la spinta di una pompa a stantuffo, azionata mediante una leva manuale, che ne inviava la giusta quantità al riscaldatore, che poteva essere elettrico o a gas o d’altro tipo. Questa macchina avrà successivamente un’evoluzione tale che prevedeva a vista sul muro del bar, dietro al bancone di mescita, i soli gruppi portafiltro, con la macchina vera e propria installata dietro la parete in locale attiguo.
2005
1920
VENUS CENTURY
LA MACCHINA TIPO FAMIGLIA
Nel 2005, in occasione del suo centenario, Victoria Arduino presenta sul mercato un pezzo da collezione, ‘Venus Century’, una macchina per caffè espresso verticale dallo stile minimal e realizzata in soli 100 pezzi numerati. Il numero ‘000’ viene donato all’allora Papa Benedetto XVI che aveva dichiarato precedentemente la sua passione per il caffè espresso.
Fra i modelli di macchina sfornati in questo periodo dalla Victoria Arduino c’era quello denominato ‘tipo famiglia’, completamente cromato, a funzionamento elettrico, ch’era un vero gioiello di tecnica e d’estetica e che poteva preparare da una a sei tazze di caffè. La macchina era alta appena 30 cm e quando si otteneva in caldaia la pressione ottimale del vapore, aprendo il rubinetto posto alla sommità, l’acqua veniva spinta fuori attraverso la polvere di caffè.
2013
1920
LANCIO DEL MYTHOS ONE
LA MACCHINA TIPO FAMIGLIA
Con La Mythos inizia una nuova era dei macinini da caffè on demand con il più alto livello di tecnologia e molti accorgimenti intelligenti per soddisfare le richieste del barista più esigente.
Fra i modelli di macchina sfornati in questo periodo dalla Victoria Arduino c’era quello denominato ‘tipo famiglia’, completamente cromato, a funzionamento elettrico, ch’era un vero gioiello di tecnica e d’estetica e che poteva preparare da una a sei tazze di caffè. La macchina era alta appena 30 cm e quando si otteneva in caldaia la pressione ottimale del vapore, aprendo il rubinetto posto alla sommità, l’acqua veniva spinta fuori attraverso la polvere di caffè.
2014
1927
LANCIO DELLA VA 388 BLACK EAGLE
LA MACCHINA CON POMPA
Nel 2015 è stata svelata al mondo la VA388 Black Eagle, la macchina al top della gamma, con tecnologia d’avanguardia in grado di permettere al barista professionista di esaltare le peculiarità dei caffè speciali. L’azienda ha messo in campo un team particolarmente qualificato composto da ricercatori, professionisti designer e baristi di alto livello. Il risultato finale è quello di una macchina per caffè che non passa inosservata, anzi, diventa il punto focale e di attrazione di ogni locale dove è collocata.
Nel 1926 la Victoria Arduino aveva presentato domanda di privativa industriale, il cui attestato venne rilasciato nel 1927, per un sistema atto ad ottenere il caffè usando non più il vapore ma l’acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione. Per dare pratica realizzazione a questo brevetto fu costruita una macchina a due gruppi, ciascuno dei quali era equipaggiato con una pompa manuale che tramite un pistone forzava il passaggio dell’acqua, fornita al gruppo a temperatura inferiore a quella d’ebollizione, attraverso il caffè.
2015
1927
LA MACCHINA CON POMPA
I migliori baristi al mondo meritano le migliori attrezzature per mostrare le top performance sulla scena globale. Quindi, dal 2015 VA 388 è la macchina ufficiale del World Barista Championship.
VA 388 È LA MACCHINA UFFICIALE DEL WORLD BARISTA CHAMPIONSHIP
Nel 1926 la Victoria Arduino aveva presentato domanda di privativa industriale, il cui attestato venne rilasciato nel 1927, per un sistema atto ad ottenere il caffè usando non più il vapore ma l’acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione. Per dare pratica realizzazione a questo brevetto fu costruita una macchina a due gruppi, ciascuno dei quali era equipaggiato con una pompa manuale che tramite un pistone forzava il passaggio dell’acqua, fornita al gruppo a temperatura inferiore a quella d’ebollizione, attraverso il caffè.
2019
1920
FUTURE BEGINS
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